Le vie ferrate, un approccio divertente alla verticalità!

Le ferrate sono il passaggio più naturale tra il trekking e l’arrampicata. Cavi, gradini, ponti e altri elementi artificiali realizzati su una parete, agevolano la salita ma sulle ferrate più impegnative e meno d’impatto sull’ambiente, gli elementi artificiali sono ridotti al minimo e c’è bisogno anche di una buona tecnica di arrampicata. E’ raro che le ferrate richiedano competenze alpinistiche, ma, oltre al corretto utilizzo delle attrezzature di protezione, possono esserci difficoltà dovute alla lunghezza del percorso, all’impegno muscolare, alla verticalità e all’esposizione, cioè alla capacità di tollerare il vuoto sotto di sé…quindi VIETATO SOFFRIRE DI VERTIGINI!!!

Dopo un briefing sui materiali e la tecnica, una Guida Alpina, l’unica figura abilitata all’accompagnamento professionale su vie ferrate, vi guiderà lungo questi itinerari sospesi tra pareti rocciose e creste affilate.

Attualmente l’unica pubblicazione che riporta la descrizione tecnica dettagliata delle vie ferrate della Campania e della Basilicata è il volume Malopasso acquistabile nelle librerie specializzate o a questo link sul sito della casa editrice Versante Sud.

Ecco di seguito la scala italiana delle difficoltà, degli utili consigli per non farsi male, l’attrezzatura necessaria e l’elenco delle ferrate più vicine a noi… contattaci per sapere qual’è quella giusta per te!

LA SCALA DI DIFFICOLTA’ PER LE VIE FERRATE. Tutte le vie ferrate sono percorsi EEA, cioè sono riservate ad Escursionisti Esperti con Attrezzatura alpinistica. Riguardo al grado di difficoltà delle singole ferrate adottiamo la scala italiana, che prevede 5 gradi:

F (Facile) poco esposta e poco impegnativa, con tratti anche lunghi su sentiero.

PD (Poco Difficile) abbastanza esposta, necessita di poca forza, supera qualche tratto verticale ma la progressione è sempre facilitata dagli infissi artificiali o appoggi naturali.

D (Difficile) esposta, qualche breve strapiombo, con passaggi atletici, richiede tecnica di arrampicata di base e forza nelle braccia.

MD (Molto Difficile) molto esposta, strapiombi, passaggi molto atletici e tecnici, richiede buona tecnica di arrampicata e forza nelle braccia.

ED (Estremamente Difficile) spesso tracciata alla ricerca di passaggi estremamente difficili. Il percorso è strapiombante, attrezzato prevalentemente con sola corda fissa; gli appoggi esistenti sono naturali ed i gradini sono pochi. E’ necessaria molta forza soprattutto nelle braccia e buona tecnica di arrampicata.

A queste difficoltà ricordiamoci di aggiungere fattori ambientali importantissimi quali l’esposizione al sole e la quota, in base alla stagione in cui si vuole percorrere la ferrata. Oltre alla difficoltà tecnica di una ferrata è essenziale informarsi anche sullo sviluppo, il tempo stimato di percorrenza, lo stato degli ancoraggi, il periodo ideale, la fattibilità per i bambini e difficoltà e lunghezza dell’accesso e della discesa.

Se è la prima volta che si affronta una ferrata, vi consigliamo di farlo con un professionista, e cioè con una Guida Alpina. Si comincia con i percorsi più semplici e, acquisita una certa esperienza, consapevolezza e praticità nell’uso dell’attrezzatura, si punta ad aumentare il grado di difficoltà.

L’ATTREZZATURA NECESSARIA: casco da alpinismo, imbragatura bassa e kit ferrata certificati, longe di stazionamento con moschettone, guanti da ferrata, pantaloni lunghi, abbigliamento a strati comodo e idoneo alla stagione e alla quota, scarponcini da montagna con climbing zone, giacca a vento impermeabile, zaino, snack energetici e almeno 1 litro e mezzo d’acqua, crema solare alta protezione, occhiali da sole categoria 3/4, piccolo kit pronto soccorso. L’attrezzatura tecnica per le ferrate può essere noleggiata facendone richiesta anticipatamente.

IL CORSO VIE FERRATE si articola in 2 giornate ed è l’ideale per chi vuole imparare ad usare correttamente l’attrezzatura di protezione o per chi desidera migliorare la tecnica di arrampicata ed il proprio grado di autonomia lungo questi percorsi. Le lezioni si terranno sulle vie ferrate di Volturara Irpina (AV) e Maratea (PZ).

PROGRAMMA
1°giorno – Ferrate di Volturara Irpina. Le ferrate di Volturara offrono 3 percorsi facilmente concatenabili, di diversa difficoltà, con sviluppo breve ma di concezione sportiva, con alcune sezioni molto muscolari e tecniche sui rami più impegnativi. I tre percorsi si snodano sulla parete Ovest del Monte Costa, a due passi dal centro del caratteristico borgo. Durante questa prima giornata ci dedicheremo alla conoscenza dei materiali, della tecnica di base della scalata e della sicurezza sulle vie ferrate. Proveremo a scalare in sicurezza una facile parete rocciosa e parleremo quindi degli attrezzi fondamentali, della corda ed il suo utilizzo, dei freni e dei moschettoni. Percorreremo poi il “Percorso azzurro”, una ferrata “didattica” che ci consentirà di studiare il corretto utilizzo del kit, le posizioni di riposo, l’uso della longe di stazionamento e tutti quelle strategie che ci consentono di percorrere con consapevolezza questo tipo di terreni.

2° giorno – Ferrata di Maratea. Durante la seconda giornata percorreremo la Ferrata del Redentore a Maratea, un itinerario molto panoramico dove lo sguardo spazia dal Mar Tirreno, su uno dei tratti di costa più belli d’Italia, alle cime dell’Appennino Calabro-Lucano. Si snoda sul versante WNW del Monte San Biagio (623 m.). E’ una ferrata abbastanza impegnativa dal punto di vista atletico e che prevede l’attraversamento di 2 ponti tibetani, dove potremo esercitarci a gestire l’”esposizione” ed aumentare la capacità di tollerare il vuoto sotto di noi. Avremo anche la possibilità di approfondire quanto visto nella giornata precedente e potremo imparare ed applicare le tecniche di scalata più efficaci per progredire sui tratti verticali o strapiombanti, con sicurezza e velocità.

 

LE VIE FERRATE ED I SENTIERI ATTREZZATI PIU’ VICINI ED INTERESSANTI

LE FERRATE DI VOLTURARA IRPINA (AV) sono state realizzate recentemente grazie alla lungimiranza dell’Amministrazione Comunale 2019, all’impegno delle Guide Alpine e i geologi/rocciatori della società Mountain Pro, e alla passione degli alpinisti locali Nicola Raimo e Roberto Napolitano. Offrono 3 percorsi facilmente concatenabili, di diversa difficoltà, con sviluppo modesto ma di concezione sportiva, con alcune sezioni molto muscolari e tecniche sui rami più impegnativi. I tre percorsi si snodano sulla parete Ovest del Monte Costa, a due passi dal centro del caratteristico borgo di Volturara Irpina. 1) PERCORSO AZZURRO. Itinerario poco difficile, che ha la prima e l’ultima parte in comune con gli altri 2 percorsi. La parte centrale è costituita da divertenti salti verticali e brevi tratti di sentiero nel bosco. 2) PERCORSO ROSSO. itinerario difficile, molto panoramico e con diversi punti verticali che richiedono forza e tecnica di arrampicata per sfruttare gli appoggi naturali della roccia. Parte insieme al percorso azzurro e, giunti sulla grande cengia, si segue il cavo e si procede a destra con un lungo traverso, si supera l’imbocco del percorso Nero proseguendo sulla cengia fino ad individuare il cartello di partenza. Si sbuca sull’orlo della parete e ci si ricongiunge al percorso azzurro verso destra per terminare la ferrata e scendere verso Volturara. 3) PERCORSO NERO. Variante del Percorso Rosso molto diffiicile, atletica e tecnica, si sviluppa su uno strapiombo accentuato, attrezzato prevalentemente con sola corda fissa. Gli appoggi esistenti sono naturali ed i gradini fissati sono pochi. E’ necessaria molta forza soprattutto nelle braccia e buona tecnica di arrampicata. Parte dalla grande cengia accessibile partendo dal Percorso Azzurro o dal sentiero n.145. Quindi, giunti sulla cengia, la si percorre fino ad individuare il cartello di partenza. Con passaggi atletici e tecnici ci si ricongiunge al Percorso Rosso nella zona alta della parete. 

DISCESA. La discesa dai vari percorsi è servita dai sentieri C.A.I. n.145 e n.145a. Giunti alla fine della ferrata c’è la possibilità di: – scendere verso il bosco a sinistra (Nord) e raggiungere la cengia di attacco degli altri percorsi o rientrare a Volturara; – scendere verso destra (Sud) e rientrare a Volturara, sbucando nei vicoli del paesino

VIA FERRATA DI MARATEA (PZ) Completata ed inaugurata a giugno del 2021, la panoramicissima ferrata del Redentore è a due passi dal centro del borgo di Maratea. A Sud e a Ovest lo sguardo spazia sul Mar Tirreno e su uno dei tratti di costa più belli d’Italia, a Nord e a Est sulle cime dell’Appennino Calabro-Lucano. Si snoda sul versante WNW del Monte San Biagio (623 m.). Affronta una serie di risalti rocciosi nella prima parte, prosegue poi sulla cresta WNW e, con l’utilizzo di 2 ponti tibetani, sbuca in cima, proprio ai piedi del Cristo di Maratea. DIFFICOLTA’: EEA PD il primo tratto, D il secondo tratto (evitabile uscendo a sinistra su un buon sentiero, in direzione NE). DISCESA: Ci sono due possibilità per ritornare in paese. Quella più conveniente per i mesi caldi è rappresentata dal sentiero con segnaletica CAI che si inoltra nel bosco di carpini sul versante Nord del M.te San Biagio. L’alternativa è prendere la mulattiera turistica che scende sul versante Sud della montagna.

VIE FERRATE DELLE DOLOMITI LUCANE (PZ). E’ estremamente facile lasciarsi catturare dal fascino delle Dolomiti Lucane, dai colori e dalle forme morbide e bizzarre dell’arenaria, dalle atmosfere d’altri tempi che si respirano nei borghi medioevali di Castelmezzano e Pietrapertosa, arroccati tra torrioni e picchi vertiginosi. Qui è il regno della cicogna nera, del nibbio reale e di numerosi rapaci che nidificano indisturbati sulle guglie e sugli strapiombi di questi luoghi. In alcune condizioni di luci e ombre la roccia lascia vedere profili di figure, animali e volti dando spazio alla fantasia. Immersi in questo scenario, con una Guida Alpina, è possibile percorrere due vie ferrate che, con l’ausilio di ponti tibetani, cavi e gradini permettono di superare canyon, pareti e creste affilate, arrivando in cima ai paesini più caratteristici di questo incredibile Parco naturale e annoverati tra i Borghi più belli d’Italia, custoditi da un microcosmo di pietra che lascia senza fiato.

Si parte dal Percorso delle Sette Pietre, l’antico tratturo che collegava i due borghi di Castelmezzano e Pietrapertosa. Giunti nei pressi di un ponte romano si può scegliere di percorrere:

– La Via Ferrata Marcirosa, che si sviluppa sul versante di Pietrapertosa e giunge nel pesino nei pressi della partenza del Volo dell’Angelo attraversando placche rocciose, crinali e ponti sospesi con una vista spettacolare sugli strapiombi della valle del Rio Caperrino.

Sviluppo totale: circa 1.800 metri

Dislivello: circa 330 metri

Difficoltà: EEA – Moderatamente difficile

Durata media complessiva: 4 ore

Periodo: Tutto l’anno. E’ vietato percorrere le vie ferrate dal 1 FEBBRAIO AL 31 MAGGIO per la nidificazione dei rapaci.

– La Via Ferrata Salemm giunge nella parte alta di Castelmezzano, scalando o aggirando in successione i torrioni che affiancano il paese con lunghi attraversamenti su pareti verticali e creste che offrono un panorama unico sul borgo e sulla vallata.

Sviluppo totale: circa 1.700 metri

Dislivello: circa 250 metri

Difficoltà: EEA – Moderatamente difficile

Durata media complessiva: 4 ore

Periodo: tutto l’anno, tranne i periodi caldi. E’ vietato percorrere le vie ferrate dal 1 FEBBRAIO AL 31 MAGGIO per la nidificazione dei rapaci.

FERRATE DI SASSO DI CASTALDA (PZ). Sasso di Castalda è un villaggio arroccato attorno ad una rupe rocciosa e, con le sue caratteristiche case in pietra, le chiesette e le cappelle storiche, le sue aree verdi, i pascoli ed i campi di grano, ricade nell’area protetta del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri, uno dei più giovani parchi nazionali italiani. Nel 2017 sono stati completati ed inaugurati a Sasso di Castalda due ponti “turistici” a pagamento, di 95 e 300 metri di lunghezza, gestiti attualmente da una società locale e due ferrate aperte al pubblico, con annessi ponti tibetani, ad accesso gratuito. Le ferrate sono brevi, poco difficili e facilmente concatenabili, a due passi dal centro del caratteristico borgo. Per chi è appassionato di geologia o semplicemente ama le forme della roccia, percorrere le ferrate o i vicoletti di Sasso di Castalda è come fare un viaggio tra le peculiarità geologiche di questo borgo in pietra.

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